martedì 9 marzo 2010

From Sweden

A Stoccolma da una settimana.
Posto nuovo, nuova latitudine, nuovo paesaggio, nuova temperatura.
Casa nuova, room n° 429 in Armégatan 32, comunemente conosciuto come Strix.
Nuovi vicini di casa e, giuro, non sento la mancanza di quelli vecchi.
Scendere al primo piano dall'Ele, abitare nella sua cucina non triste. Accendere il bollitore e farsi un the.
Incontrare persone dal mondo, avere la voglia di conoscerle.
Abituarsi alla neve, sentire il proprio equilibrio farsi altamente instabile sul ghiaccio.
Andare all'IKEA con uno spagnolo entusiasta, mangiare kottbullar (polpettine svedese) con salsa ai mirtilli.
Sentire il tepore dei primi soli, vedere la neve brillare di mille scintille.
E poi?
Uscire la sera con un italiano ed una trentenne improbabile. Andare allo Scandic e pagare 1 campari ---> 11 EURO!! Chiaramente non ha prezzo!
Mangiare un muffin al cioccolato.
Vedere Gamla Stan e il vicolo più stretto della città, andare al Tekniska Museet e sfidare l'Ele con un magnete e una pallina. Batterla con calma e concentrazione grazie alle onde del mio cervello!?!?
Fare la spesa. In cinque supermercati diversi.
Andare a Sigtuna, piccola e vecchia cittadina immersa nella neve, municipio più piccolo di Scandinavia. Passeggiare sul lago ghiacchiato, toccare l'acqua al di sotto grazie ai buchi dei pescatori.
Riscaldarsi con un the da Tante Brum, gustare un Semla.
Passeggiare nella bianca pace dello Skogskyrkogarden (il Cimitero nel Bosco), compiere una piccola impresa "scalando" 100 metri di collinetta innevata. Sprofondare improvvisamente nella neve. Raggingere la cima per scoprire che dalla parte opposta la strada era molto più semplice!
Scacciare i momenti di malinconia quando l'idea di distendersi nel bianco e chiudere gli occhi diventa allettante.
Aspettare e assaporare le cose della vita.
Vivere un po'.