lunedì 30 agosto 2010

Mi riservo, con fermezza, il diritto di contraddirmi

Mi contraddico.
Quando mi giro, ma volto la testa per guardare.
Quando affermo con cipiglio che non me ne frega niente. Anche un estraneo, ed è successo, mi guarda e afferma di non crederci.
Mi contraddico quando tengo alle persone con cui non riesco a stare.
Quando chiamo solitudine per desiderare presenza.
Quando sorrido piangendo.
E piango ridendo.
Quando per rinunciare ammazzo la speranza.
Quando parto per fuggire e non per esplorare.
Mi contraddico.
Lo faccio abitualmente, lo faccio con un niente che è difficile afferrare.