mercoledì 1 settembre 2010

Noto che, bhè, è già il primo di Settembre.
Settembre.
Mese voluto e temuto.
Sono esami, esami continuamente.
Esami all'università.
Esaminata dagli altri.
Esami nella vita.
Esaminata molto più da me stessa.
Mah.
Esamino, già che ci sono, pure la realtà che si affaccia qua attorno.
Scopro il lento declinare, morire dei rapporti che hanno caratterizzato questi tre anni di università che volgono al termine.
Ognuno già percorre la sua strada.
La mia porta lontano da qui, lontano dagli altri.
Una cena che mostra che c'è già così poco da spartire, da condividere, da raccontare.
A nessuno importa poi molto.
A me importa poi molto?
Forse sono io che sono incapace ultimamente di stare con gli altri, di parlare invece di gurdarmi attorno, di scoprire ciò che di nuovo c'è da scoprire, di assaporare cose vecchie e cose nuove.
Ferisce me per prima il non gioire di un momento, di un commento.
Chiedo scusa a chi trascuro, a chi metto da parte.
Chiedo scusa anche, e forse di pià, a chi invece considero troppo.
A quelli di cui ho un bisogno attanagliante.
A quelli a cui non so rinunciare.
Insegnatemi, per amore o per pietà, come si fa a fare di un bisogno solo un desiderio.

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