Di nuovo qui. Piena di pensieri, piena di voglia di fuggire.
Pian piano torna a formarsi quell'invisibile bolla di vuoto e passività che mi avvolge e mi estranea dalla realtà.
Ritmo.
Tirocinio, studio, studio, tirocinio. Dormire, vagare, ogni tanto uscire.
Ritmo.
Non mi piace questo ritmo. Toglie tanto e da poco.
Vorrei partire, andare a vivere un po' all'estero, magari studiare là, o lavoricchiare, tra persone sconosciute, nuove, senza pretese.
C'è un modo easy di vivere che non mi appartiene, ma che tanto potrebbe allontanare questi nuvoloni neri che mi sovrastano, carichi di pioggia.
Dov'è il sereno? Il sole? Il suo tepore?
Marti, ora come non mai salirei su quell'aereo alla ricerca di sogni e speranze.
Partiamo? Partiamo? Partiamo?
Come si può convivere con questa urgenza di partire e la triste consapevolezza che adesso è impossibile andar via?
Dove le troviamo le stelle, il romanticismo, la magia???
E' solo nostra questa urgenza? Me lo domando... Le persone qui attorno sembrano contente di stare al loro posto, gli basta o forse è ciò che vogliono.
A volte le invidio, ma allo stesso tempo odio e rifiuto l'idea di accontentarmi di ciò che in realtà non può bastarmi.
Dobbiamo parlar tanto pulciottino!! Un po' di discorsoni seri e profondi, "come ai vecchi tempi"! Sembravamo due vecchiette con una lunga vita alle spalle da raccontare e alla luce della quale trovare profonde e imponenti massime di vita.
Meglio delle "perriane" conversazioni al caminetto!!!
Uff... magari lo troveremo davvero il nostro tempo per partire...
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