"Domani è una lunga autostrada e il tramonto un punto lontano"
Finalmente eccomi qua rispondere alla tua piccola opera su "still searching".
Da quando l'hai postata hai risvegliato in me quel senso di inquietudine, slancio vitale, fibrillazione che questi giorni di noia e ordinarietà avevano messo a tacere. E beh..che dire..hai risvegliato la bestia!!! Mi hai commosso, sarò sincera.
Credo che la fine del percorso delle scuole dell'obbligo ci abbia messo per la prima volta, veramente, di fronte al mondo. Eppure abbiamo fatto le nostre esperienze di viaggio, d'amore (intense per quanto esigue), di amicizia che abbiamo provveduto a mettere avidamente da parte. Ma eravamo sempre immuni da decisioni indipendenti. Il liceo era il limite in cui ci muovevamo. E invece, dopo una mezzora di esame al pianoterra del liceo Russell-Newton ci siamo ritrovate in strada con un pezzo di carta in mano, l'estate davanti per un piacevole viaggio ed una decisione da prendere. E l'abbiamo presa. Un po per caso, per curiosità, disperazione(??)... Ed entrambe abbiamo avuto la fortuna di trovarci piu o meno bene come ambiente, e compagni.
Passano i mesi, gli esami (dati e non dati...eheh), qualche amore assurdo che ti scombussola l'esistenza e i programmi, passa aprile... Cominci a guardarti attorno e ti accorgi che ti stai solo lasciando trasportare dagli eventi, dagli impegni..
E' triste dirlo, ma sono annoiata. Non so bene dove porti questo passare del tempo. Ho sempre la sensazione di perdermi qualcosa (il che per me, come saprai, è l'apocalisse, considerato il triste fatto che riesco a perdere TUTTO). Scivola via il tempo. In una maniera agghiacciante. Per me sono giorni in meno della vita, non giorni in piu. Questa è grave come considerazione...
E hai ragione a parlare di ritmo. E'un ritmo pesante come un macigno questo. Non perche la nostra vita sia particolarmente intensa e travolgente. Proprio perche non lo è. Proprio perchè credevamo (o credo... te nn so) di dare una svolta alle nostre esistenze dopo il liceo. La "vita universitaria"...Me ne aveva parlato tanto bene mio cugino quando mi faceva lezione di guida "eh vedrai martina quando sarai all'universita...Altro che liceo...Metodi di studio e insegnamento diversi, piu affascinanti, tanta gente nuova, il tempo da gestire a modo tuo... E soprattutto le feste..."Quell'imbambito di cugino Alessandro aveva incensato la movida universitaria ripensando alle sue esperienze... E ti devo dire che mi aveva affascinato. Chi non lo sarebbe, a su di guardare improbabili telefilm americani, o semplicemente seguendo con lo sguardo il figo 23enne di turno che scende dal bus con la borsa a tracolla traboccante di libri...eheh
E invece eccoci qua. L'ambiente è diverso. E forse i fighi intriganti e le feste ci sono davvero... Ma il fatto è che noi non siamo cambiate. Forse è solo questione di tempo, prendere i ritmi giusti e godersela a pieno. Questione di tempo...
Silvia, il tempo scivola. Come ti ho detto tante volte, ho paura di svegliarmi e ritrovarmi 30enne. Non lo so perche mi spaventano questi 30 anni... Forse perche, se dio mi concede di trovare la sedia (cambiamento dell'ultimo minuto in seguito all'uscita dell'altra sera....ihih) gemella e un lavoro decente e appagante, cambiano le regole. E la spavalderia giovanile, ancora per poco libera da responsabilita piu grandi, va a farsi benedire.
Forse è solo una paura frutto degli ultimi eventi... Ti danno da pensare la notte. E dirti che puoi fare di piu. Che non è abbastanza come vivi. Non è dignitoso. Per la vita stessa...
Secondo me non ce la godiamo, silvia. Personalmente so quali sono i miei errori. Dove pecco. Il mio peggior difetto è la pigrizia (si..anche il ritardo..lo so...:) ). Dovrei saltare dal letto allegra e pimpante, e invece aspetto sempre che sia troppo tardi. E salto le lezioni, e non studio...
Silvia, non mi sento viva. Ma, per mia grande fortuna, SO quali sono le cose che mi fanno vibrare i polsi nella camicia. So cosa mi fa camminare con passo piu deciso, guardarmi attorno con occhi curiosi. Sono le cose per cui VALE LA PENA. E sulle quali bisogna contare.
Queste cose sono gli affetti, in generale, le amicizie piu care, sono la musica, i VIAGGI, le PERSONE, i CONTATTI UMANI. E' anche per questo che sono soddisfatta di aver scelto lingue. E'importante per me, comunicare, intermediare. Mi piace farmi capire... :)
Questo è quello che mi fa dire: vale la pena.
E allora sono queste le cose a cui devo puntare. Quelle che ti fanno sentire viva.
Credo che questo viaggio dobbiamo farlo silvia. Ci credo tanto. Davvero tanto. Ci potrebbero accusare di fuggire da noi stessi. E invece penso che qua non siamo noi stesse. Penso che, sapendo come sono, e immaginando come tu sia, abbiamo bisogno ogni tanto di camminare in strade diverse col naso all insu (e chissenefrega della merdaccia che sicuramente finira sotto le scarpe...). Perchè abbiamo bisogno del diverso. Perche per noi non è abbastanza quello che abbiamo qui. E soprattutto perche siamo COSMOPOLITE. E ci è insita la necessita fisiologica di sapere cosa c'è altrove, oltre i casermoni e i cani dell'osmannoro, oltre i centri commerciali, oltre Berlusconi.
E' fisiologico il bisogno di sentirsi newyorkesi, londinesi, parigine, scozzesi(...), serbe, ungheresi, russe, yemenite... Mai dimenticando da dove veniamo. Perche amo la mia citta, le sue peculiarita, la campagna e tutto quello, di bello e curioso, che è prettamente toscano, italiano.
Silvia, la laurea dobbiamo prenderla. Io voglio prenderla. Perche in qualche modo saprò riciclarla. E spero di essere utile a qualcuno, a molti, in futuro, per finalità sociali positive. So che avrò le mie difficoltà, i miei tempi, ma non voglio essere stigmatizzata per questo. Ognuno fa il suo percorso. E spero di portare a fondo il mio, in un modo o nell altro.
E poi viene New York. Ci devo tornare, per starci piu tempo. Per vivermela.
Ti dirò che mi hai spaventata l'altra sera quando mi hai parlato dei tuoi, legittimi, dubbi e ripensamenti. Lo so, non è niente di tragico però un po m'ha buttato giù..
Lo so silvia. So che non si puo dire di esser vive e vegete domani, figurati tra tre anni. Però posso permettermi di sognare. E new york nn mi sembra un sogno irrealizzabile.
Silvia, sognamo tanto. Di andar via, di viaggiare, di bazzicare in qualche caffè carino dove fanno ottime torte, e di GODERSELE. E lo voglio realizzare, al di la dei doveri, delle responsabilità del futuro. Perchè, PRIMA DI TUTTO, bisogna VIVERE.
Non ce lo dobbiamo scordare. Non è un discorso banale. Troppe brutte notizie ce lo rammentano. E non possiamo tirare avanti coi paraocchi. Dicendo: mi dispiace. Sono stimoli. Ci urlano che dobbiamo prender la vita in mano. E dargli un qualche senso. Per domani, certo. Ma soprattutto oggi.
Silvia ho paura che dimenticheremo di divertirci, di ridere spensierate. Ho paura che ci lasceremo troppo opprimere dagli impegni, dalle convenzioni.
Non sono discorsi campati in aria silvia. Lo so come sei te, hai i piedi ben piantati in terra a guardare la praticità, e il dovere. Ma ho davvero paura silvia, di dimenticare come si ride.
vabeh...
Il viaggio non bisogna farlo per forza a new york. Ma ci dobbiamo andare, per qualche mese. Non è IL viaggio. Possiamo prenderci un anno di "bona" e dividersi le mete. Niente è per forza. E la vita è lunga(?). L'opportunità di viaggio non finisce con Quel viaggio. Ricordati di conservare la libertà di tirar fuori la valigia che tieni sotto il letto, spolverarla, metterci quattro stracci, qualche libro e partire. E'una libertà importantissima.
Bene. Mo devo partire che mi ma' mi chiama a gran voce.
Ti voglio un gran bene, lo sai.
Quanto sopra sembrà solo un mucchio di belle parole. Puro idealismo. Chissa quanto manterrò vita natural durante di questi "programmi al caminetto"...
Però bisogno pur aver qualcosa in cui credere no? Un ottima variante rispetto a dio... :)
Vadoo!!
ti voglio beneeeeeeeee!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! non e lo scordare. sei una persona importante. Se dio vuole ce l'ho.
bacio 'tina