domenica 28 dicembre 2008

Our City



























Fanculo 2008

Pochi giorni ancora e poi anche il 2008 se ne andrà... finito. Morto. Dimenticato? Forse.
Fanculo 2008.
Per ciò che non sei stato, per ciò che avevi promesso e non hai dato, per le poche risate e le molte lacrime amare, per la voglia di scomparire e per quella di fuggire, per il desiderio di dimenticare e l'impossibilità di farlo, per l'incessante speranza in qualcosa di meglio e anche perchè ogni anno non è mai quello giusto, FANCULO.
Addio 2008, ti saluto, tu te ne vai, io rimango.
Non so davvero chi dei due stia meglio.

mercoledì 24 dicembre 2008

Il Sogno di un'amica... inevitabilmente un po' mio...

..un natale felice!!!...che ha il sapore di stelle e strisce!!
''ti confido un segreto...devo dirlo a qualcuno!! ma gli altri non mi crederanno oppure..non vorranno capirmi...stanotte ho sognato, ma no!!! ho fatto un viaggio ne sono sicura!!!..ho preso un aereo di nascosto non avevo una valigia con ,me solo una grande felpa larga che mi teneva al caldo....sono arrivata in un posto , un paesino con tanta neve , casette di legno, viali e giardini che parevano pitturati, ad un certo punto mi trovavo dentro una di quelle calde casette , non si vedeva bene , ma ero felice perchè c'era tanta gente , tanta gente che non vedevo da tempo ..abbracciavo quelle persone e dicevo a loro "buon natale"...anzi dicevo loro "merry christmas"...ero felice perchè avevo fatto una cosa pazzesca , ero partita all'improvviso mi trovavo lì stavo bene..mi sembrava incredibile essere arrivata cosi veloce in quel posto così lontano ma così importante!!
ad un tratto ho visto l'orologio, era mezzogiorno , io dovevo riuscire a prendere un volo entro le 4 del pomeriggio altrimenti non sarei mai riuscita a tornare a casa in tempo , in tempo per cosa?? boh non lo sapevo , ma dovevo tornare a casa...avevo così poco tempo per stare li!! una pazzia viaggiare tante ora pur di stare così poco tempo lì...dovevo andare via, oddio speravo di non perdere il volo ..correvo via ripercorrendo quei vialetti innevati avevo fretta!!! ma ero terribilmente felice perchè stampati nella mente avevo i sorrisi di quelle persone , la stessa sensazione che si ha quando esausti dopo una una giornata intensa romana si esce dalla porta dell'hotel palatino e sai di aver fatto la cosa giusta, almeno per te stessa!!...con questa splendida emozione mi sono trovata improvvisamente con la faccia sul mio cuscino ..sorridevo ancora...ero tornata a casa in tempo...
A volte penso come sia possibile tutto questo...una volta ho scritto in una mail "a piece of my heart is still over there" tu sai dove !!..e mi sembra impossibile che pur tornando lì non sia riuscita a portar via quella parte di me che si ostina a rimanere lì...
sapere che si trova ancora laggiù a volte mi fa paura perchè mi fa sentire un po progioniera di un ricordo!!
capisco però che io, come chi comprende e condivide ciò che scrivo, ho qualcosa in più che a volte mi riscalda il cuore ...non siamo persone insoddisfatte della vita over here, siamo persone alle quali la vita ci ha fatto un dono, un gran bel regalo che noi siamo stati capaci di apprezzarlo fino in fondo
tornerei 10000 volte laggiù!! ...
buon natale silvietta ..spero che davvero questo natale ti porti un bel bigliettone aereo!!!..poi così, non subito, ma molto presto ti raggiungerò ankio over there...
ho scritto la mail di getto non far caso alle eventuali skifezze nella forma e nella grammatica
baciotti!!!''

mercoledì 10 dicembre 2008

venerdì 21 novembre 2008

Rasoio

In bilico, aggrappata a rami sottili, forse non come foglie autunnali in procinto di cadere, ma come germogli appena spuntati, deboli ma nuovi, sani, destinati a deventare grandi foglie verdi.
Insomma, in bilico ma serena. Saggia.
Apprezzando le cosa belle che sorgono attorno, amicizie ritrovate che tornano in una serata di splendida pace, rapporti che trovano il loro giusto essere, non più troppo sofferti e non più troppo sperati.
Anche se poi capita ugualmente che anche in una serata di allegria nasca un po' di malinconia, di disiderio di isolarsi o scomparire per un po'. A volte la sensazione di non appartenere è forte, feeling like I don't really belong here, feeling like I'm not really part of it.
Però quando capita che non sia più tu la prima a scrivere, allora nasce la speranza che le cose si aggiustino spesso, trovino il modo di risolversi con un po'di serenità.
E poi fa bene, tanto bene, anche un piccolo messaggio quasi notturno che ti dice che sei importante.
Persone in grado di fare la differenza ce ne sono, non tante ma abbanstanza, non superflue ma vere. People that are close to you can really make the difference.
Even if not everything can be perfect, even if you still miss something, it's wonderful to open your eyes and see that there's something near you.

Amici del Cabiria - Il matrimonio è un affare di famiglia


Anno: 2007
Origine: Australia
Durata: 109 minuti
Regia: Cherie Nowlan
Attori: Brenda Blethyn, Rebecca Gibney, Khan Chittenden, Richard Wilson.

Tim, ventunenne timido e impacciato, sembra aver finalmente trovato la ragazza dei suoi sogni, Jill. Tuttavia, sua madre Jean, una cabarettista sul viale del tramonto, ha deciso di mettergli il bastone tra le ruote e impedirgli a tutti i costi di coronare il suo sogno d'amore.
Commedia brillante, dal tono dolce-amaro, semplice e molto molto piacevole.

martedì 11 novembre 2008

Amici del Cabiria - Sonetàula

Belgio, Francia, Italia 2007
Durata: 157 minuti
Regia: Salvatore Mereu


Attori: Francesco Falchetto, Manuela Martelli, Antonio Crisponi, Serafino Spiggia

Trama: Pochi anni prima dello scoppio della II Guerra Mondiale, il dodicenne Sonetàula vive a Orgiadas, in provincia di Nuoro, nell'entroterra brullo della Sardegna arcaica, dove muri in pietra e una coperta per dormire è quanto gli offre la vita di pastore. Suo padre è stato mandato al confino ad Ustica ingiustamente accusato di omicidio, e il ragazzo è affidato alle cure del nonno Cicerone e dello zio Giobatta. Schivo e diffidente, Sonetàula trascorre le sue giornate a pascolare le pecore sulle spianate riarse e spazzate dal vento finché, all'età di 18 anni, un drammatico avvenimento cambia per sempre la sua vita e, datosi alla macchia, si congiunge ad una banda criminale. Nel frattempo la guerra è finita, e gli abitanti dei remoti villaggi della Sardegna iniziano a conoscere i primi benefici dell'era moderna, come ad esempio la corrente elettrica. Tra loro ci sono anche Maddalena e Giuseppino che non esitano ad accettare i cambiamenti che sta subendo la loro terra.


ATTENZIONE!!!! TREMENDAMENTE SONNOLENTO!!!
Due ore e quaranta di film in SARDO con sottotitoli, film che annoia a sufficienza e spinge inevitabilmente i tuoi occhi a chiudersi!

martedì 4 novembre 2008

Amici del Cabiria - L'età barbarica

Canada 2007
Regia: Denys Arcand
Durata: 110''
Interpreti:: Marc Labrèche, Diane Kruger, R. Wainwright
Jean Marc è un funzionario ministeriale del Quebec impegnato presso l'Ufficio dei reclami. Sua moglie è un'agente immobiliare in costante ascesa professionale. Le sue due figlie vivono in un mondo fatto di video e di ipod e non comunicano con lui. Per sfuggire al suo banale quotidiano, Jean Marc si rifugia in un mondo onirico fatto di conquiste femminili e grandi avventure.

lunedì 27 ottobre 2008

L'ipotesi di Calamandrei. Solo un'ipotesi??

Discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III Congresso dell’Associazione a difesa della scuola nazionale (Adsn), a Roma l’11 febbraio 1950.
"Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasfornare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura.Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di stato hanno il difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora, il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori, si dice, di quelle di stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere.Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi, ve l’ho già detto: rovinare le scuole di stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico".

(Pubblicato sulla rivista “Scuola democratica”, 20 marzo 1950).

giovedì 23 ottobre 2008

Thank you Jeff

Ci sono momenti in cui ostinatamente ti rifiuti di parlare di cosa ti sta accadendo, anche con le persone più care che hai, anche con chi pagherebbe per sapere cosa ti frulla in quella testolina malata. Non parli. Sempliemente ti rifiuti di fare un discorso sensato sui pensieri che si scontrano nella tua testa.
Poi ricevi un piccolo piccolo messaggio da una persona conosciuta per caso, molto lontana, ma non sai perchè gentilmente vicina... "Silvia, are you ok??"
...e così imcominci a parlare. Parli in una lingua che non è la tua, con una persona che si trova a più di 6000km di distanza, ma che credi capirà.
E' una persona molto gentile, molto dolce, sensibile anche e soprattutto è una persona che non penserà nemeno lontanamente che ciò che dici sia stupido, senza senso e un po' patetico.
Lui starà ad ascoltare e risponderà come meglio potrà, con tutto il cuore e tutta la gentilezza di cui sarà capace.
E' così, ha risposto, e le sue parole mi hanno quasi commosso...
"You know i cant imagine how many times i wake up, in bed feel like life is just not as beautiful as i expected, days where getting out of bed does not seem worth it, but the truth is it only gets worse before things get better. [...] for you i pray for happiness, and sucess, and you need to promise me that you will take good care of yourself. :) to be honest sometimes i find this world a cold and tough one. sometimes when i see love all around me, but i myslef i cant touch it, i feel sad. but it makes me feel better when i realize that why should i worry? good things happen to those who wait. i know you must feel really outa place sometimes, but for you i hope that when times get depressing, you find one small beautiful thing wether it be the stars, a small child, or even an email from your american friend to make you smile. you know that anytime, night or day im only a click away, and while we may not be attached that close, it is in our hearts that we are. i hope the very best and i promise you love is going to sweep you off your feet when you least expect it!".
Grazie Jeff. Grazie davvero.
My dear american friend, today you made me smile, made me smile, made me smile... And I felt you closer than a lot of people I have around me. I felt you in my heart. I'll try to take care of myself, I promise, and I'll do it even for you.

martedì 21 ottobre 2008

Amici di Cabiria - Jimmy della Collina

Anno 2006 Durata 86min Genere DRAMMATICO Regia Enrico Pau
Tratto da dal romanzo omonimo di Massimo Carlotto (Edizioni E.L.)

"Jimmy ha quasi diciotto anni e non ha ancora ben chiaro come sarà il suo futuro. Nato in una famiglia di operai, è cresciuto nella cittadina industriale di Sarroch, in Sardegna, ma non è certo un lavoro in fabbrica quello che vuole dalla vita. A causa del suo temperamento ribelle, finisce in un carc
ere minorile dove è costretto ad affrontare angosce e violenze, ma dove, nel corso di una lunga notte, cercherà riscatto tentando allo stesso tempo di sfuggire alla propria tendenza verso l'autodistruzione".
A tratti un po' lento e silenzioso, è doveroso ammetterlo, ma comunque un bel film italiano,
drammatico ma non banale.

mercoledì 15 ottobre 2008

domenica 12 ottobre 2008

Laughing with no happiness

Settimana molto intensa quella appena passata! Settimana del mio 20esimo compleanno!!!
Ma oltre a questo, martedì ero fuori con Alex, mercoledì con quelli dell'università, giovedì fuori a pranzo, venerdì ho fatto le 3 dopo un home-made african dinner (slurp!!) e per concludere sabato di nuovo fuori, Miracolo a S. Anna (il finale Spike l'ha proprio scazzato!!) e quattro pacevoli chiacchiere con la Cate... e tra una cosa e l'altra eran le 2!
Insomma, tutta vita, o così pare.
Mi tengo occupata.
Però non basta. Anche se tra la gente, anche ridendo, non rido veramente. I'm laughing with no happiness lately.
Non che stia male tra la gente, venerdì è stata una splendida serata, con persone valide, molto valide, con persone che mi vogliono bene e, a parte la delusione che nn mi sarei mai aspettata dalla Dania, il resto è stato bello. Bello. La cena buona, le pesone ancora meglio.
Però non lo so. Non basta.
Può forse bastare per una serata, ma non può bastare per la vita.
Io non riesco a ridere con quel trasoporto e quella naturale spontanetà che contraddistingue piccoli attimi felici. Non ci riesco più da un po'.
Amarezza, un po' di tristezza, delusione per le aspettative che si infrangono nel nulla... ogni volta un po' di linfa vitale in meno.
Bisognerebbe non aspettarsi nulla dalla vita e dalla gente per essere sempre appagati...
La persone cambiano ed è a volte così difficile rendersi conto della differenza tra ricordo e realtà.
Non voglio accontentarmi, odio l'idea di farlo, non capisco quelli che continuano a tenersi una realtà che non amano più solo perchè è difficile dire addio ed è ancora più difficile separarsi dalla dipendenza da persone e affetti che inevitabilmente ci appartiene.
Però non ha senso accontentarsi per paura di non poter trovare di meglio.
Io voglio trovare il mio meglio.
Forse è questo che manca, che mi fa ridere senza felicità.
Dove sei caro meglio? Ti cerco. Ti aspetto.

sabato 27 settembre 2008

Good news

Incredibile. Inimmaginabile. Assolutamente non pronosticabile.
Ho passato patologia!
Come? Non lo so nemmeno io, ma è successo.
La cosa mi ha dato fiducia, un po' di serenità. Nonostante tutte le seghe mentali che uno si può fare, nonostante le crisi esistenziali, qualcosa continua ad andare avanti, a funzionare.
In fondo anche questi piccoli traguardi son utili a credere che certe cose andranno sempre per il verso giusto. E' rassicurante.
Mercoledì comincia il secondo anno di università. Di già. Passa in fretta il tempo...
Un esame in meno e una possibilità in più di partire a febbraio! Qualcosa deve andare per il verso giusto, no? E allora perchè non il viaggio?

giovedì 18 settembre 2008

It matters.

Settembre inoltrato... un nuovo anno accademico alle porte, qualche progetto (irrealizzabile??) e la solita incrollabile speranza che il futuro sia migliore del presente.
C'è un esame da dare, ma non c'è la voglia, la costanza di stare a studiare e poi c'è una voce che ti dice di partire. Non è che abbia proprio cominciato a sentire le voci, il fatto è che non passa un giorno senza che la mente vagli la possibilità di andar via. Anche adesso. Abbandonare tutto per un po', non per sempre, ma per quanto basta a staccare dalla vita e da me stessa.
E poi c'è un'altra voce, questa volta non nella mia testa, che continua, imperterrita e rassicurante, a sognare NYC. Sei davvero imperterrita, mia cara, ma è così rassicurante sapere che parteresti con me e lo faresti subito. Sta diventando una mania, vedi(amo) NY ovunque... America, America, America, America!!
Fino al fatidico Ottobre 2005, l'America era uno tra i posti che meno mi attraevano, NY una città freddo e vuota in cui non pensavo nemmeno lontanamente di andare... come cambiano le cose... come è facile farsi coinvolgere, trasportare, condizionare da pochi splendidi giorni.
Dovremmo ringraziare (o rimproverare?) la cara Ales ("Che palle! Si può dire o no??) per tutto questo... se non ci avesse portato in America riesci ad immaginare quante cose sarebbero state diverse?? Niente urgenza di tornare a NY, niente smania di andarci a vivere per un po', niente Ray... sarebbe stato un male o un bene?
Chissà come sarebbe stata la nostra vita adesso... diversa, senza dubbio, forse un po' più vuota o magari solo più "in pace".
Trovo che siamo esattamente peaceless, senza pace.
Il bisogno di essere altrove, con persone diverse, con persone censurate... giusto? non fa mica bene, non fa bene proprio per niente.
E nonostante questa disarmante consapevolezza ci ostiniamo a sognare l'America, a sognare New York; nemmeno ci aspettassimo di vedere soldi crescere sugli alberi, animali e ortaggi spropositatamente grandi e fiumi di latte...
...i fiumi di latte mi piacerebbero! Lascirmi trasportare da vortici bianchi e leggeri... si, lo so a cosa stai pensando, al fatto che il latto sarebbe sprecato senza una montagna di biscotti e di cacao!! Incorreggibile.
Non so, febbraio è così lontano... e ho paura che tutte le nostre speranze di viaggi e avventure rimarranno solo illusioni.
Non c'è dubbio che un giorno riusciremo a tornarci, ma hai ragione te, io non voglio partire un giorno, voglio partire adesso.
E' ora che dovremmo andarci, ora che dovremmo prendere un aereo che ci porti lontano.
Maledetto aereo, se solo non costasse così tanto sarebbe molto più semplice prendere e partire. E invece NY deve trovarsi proprio a 6000 (e rotti) km di distanza e noi, nella cara vecchia Europa, dobbiamo proprio rimanere qui a mangiarci le mani (preferisci qualcosa di più succulento?!?!).
Sob... A volte qui è tutto così triste...
Partire Partire Partire. E' un'esigenza. E' un'urgenza. E' la nostra droga.

martedì 16 settembre 2008

Nice Night

....
...
Nice night,spent with nice people in a nice place. A nice cake, a nice drink and a nice owner who took us a nice picture with his nice camera and nicely sent it to us. NICE.

Sweet dream

Cos if one day you wake up and find that you're missing me,
And your heart starts to wonder where on this earth I can be,
Thinking maybe you'd come back here to the place that we'd meet,
And you'd see me waiting for you on the corner of the street.

lunedì 15 settembre 2008

Il Giorno in Più - NYC

* Le Pain Quotidien, 7th Av.
Central Park
* Doma Cafe, between Perry St. and 7th Av.
Washington Square
* John's Pizzeria, Bleecker St.
Guggenheim Museum, between 5th Av. and 89th St.
Greenwich Village
* Corner Bistro, West 4th St. (The Best Hamburger ever)
* Magnolia Bakery, Bleecker St.
* Vesuvio Bakery, Prince St.
* Morandi Vini e Cucina, 7th Av. South
* Macelleria Restaurant, Meatpacking
Father Demo Square
6th Av. & Minnetta St.
* Lotus Lounge Cafe, corner between Clinton St. and Stanton St.
Sunshine Cinema, East Houston St.
* The Point, Bedford St. (Il cafe con il lavoro a maglia)
* Lucky Strike, Grand Street
Dean & Deluca, between Broadway and Prince St. (Supermarket)
Rehoboth Spa Lounge, between West 14th St. and 6th Av. (Centro Benessere)
* Cafe Orlin, St Mark's Place
MOMA, West 53rd St., between 5th and 6th Av.
* Billy's Bakery, 9th Av.
* 9th Street Market, 9th St. near 1st Av.
Jefferson Market Garden, Greenwich Av, between 6th Av. and West 10th St.
* Katz's Delicatessen, East Houston st.
Barrow St.

* Joe The Art of Coffee, between Waverly Place and Gay St.
* Chelsea Market, 9th Av., between West 15th St. and West 16th St.
* Paprika, St Mark's Place, between 1st and A Av.
* the Corner + La Esquina, Kenmare St.

martedì 26 agosto 2008

La via senza testa

"E' proprio questa illogica, testarda idea che ci siamo messi in testa, l'idea appunto di avere una testa, a confonderci.
Ma è proprio quando ci arrendiamo al fatto incontestabile di non avere una testa che tutto torna a posto".

domenica 10 agosto 2008

Risposta a "La Lettera"

Ehm, forse avrei dovuto censurare qualcosa, ma in fondo chi se ne frega, no? Io son incredibilmente contenta e orgogliosa di questa amicizia. Ci vediamo più tardi, un cielo pieno di stelle aspetta soltanto tutti i nostri desideri.

"Abbiamo una macchiana che va e il tramonto ci porterà le stelle"
Per la tua gioia e la tua esaltazione ti dirò che la lettera mi è piaciuta molto, davvero tanto pulciottino!! Dovrebbero essercene di più di persone in grado (e con la voglia) di scrivere una lettera come quella... ma forse certe cose si possono scrivere solo dopo aver condiviso tanto. E noi ne abbiamo passate davvero tante insieme, ma mai troppe!!
Noia. Forse è questa la chiave. Il sentirsi annoiate, la ricerca di nuovi stimoli e nuove sensazioni ci porta a non avere pace e a non riuscire ad accontentarci della realtà fiorentina che ci circonda. E forse finiamo davvero per non vedere cosa abbiamo qui attorno...
Però anche in mezzo a quello che indubbiamente abbiamo, c'è qualcosa che manca. Manca l'amore, manca la felicità, mancano a volte le risate.
Sai, le risate, quelle vere, spontanee, quelle dilaganti e incontrollabili, sono tra le cose di cui sento maggiormente la mancanza. A volte son arrivata a chiedermi se fossi ancora in grado di ridere. Forse il problema è che mancano le persone in grado di farmi ridere, mancano quelle che hanno voglia di farlo, mancano quelle che non potrebbero farne a meno. Anche se poi con il mio pulciottino qualche risata arriva ugualmente e mi lascia più leggera, più serena.
Son triste. Non depressa o disperata, però un po' triste si.
Mi sembra di essere invisibile al mondo, del tutto insignificante. In fondo siamo importanti nella misura in cui le persone ci ritengono tali, allora mi chiedo: per chi mai sono importante io? Per chi essenziale?
Almeno il mio pulciottino mi vuole bene, nevvero?!?!?
Anch'io credo che questo viaggio si debba fare e ci credo ogni giorno di più, ci spero ogni giorno di più. Mi spiace averti messo in allarme, ma io non intendevo minimamente rinunciare al viaggio, solo pensarci e parlarne e valutare e vedere un po' cosa ne viene fuori.
New York mi va benissimo come meta per la nostra vita estera. Pure io mi ritrovo a fantasticare su come saranno le nostre giornate, sui pomeriggi passati in mezzo al verde del Central Park a parlare parlare parlare e stupirci di essere lì veramente e ridere delle avventure/disavventure di questi nostri 20anni.
Sono pochi, son tanti, son troppi, son abbastanza.
Però ricordati che anche se sarai bella felice e accasata con il tuo nuovo amore non potrai rinunciare al viaggio, non mi potrai abbandonare e dire: vabbè era un sogno da ragazzine. Primo, non siamo ragazzine, secondo ti trascinerò a forza dovessi caricarti in spalla e portarti a mo di sacco di patate!! Capito?!?!? Nessuna rinuncia è concessa!!! Anche perché ora come ora quel viaggio rappresenta un po' la mia liberazione, se così si può definire, un momento in cui evadere da questa realtà conosciuta e faticosa per conoscerne una nuova nuova nuova.
Anche il solo fatto di conoscere persone nuove che da te non pretendono niente, ma che vogliono conoscerti solo per come sei, per quello che hai da dare, è una cosa che mi da sollievo.
Essere all'altezza delle aspettative di tutti stanca.
Lo so, dovrei fregarmene bellamente del parere altrui, ma è inevitabile, mi lascio condizionare, penso tanto spesso troppo, anche se non sempre, a ciò che faccio e stento a lasciarmi andare, libera e felice, con le persone che non conosco.
È per questo che amo tanto la nostra amicizia, perché ormai ci conosciamo abbastanza da apprezzarci per quello che siamo, da sentirci sempre libere di essere noi stesse, con tutti i nostri difetti (ma anche con i nostri incommensurabili pregi, si intende!!).
Ti voglio tanto bene sai? E davvero me lo domando, a volte, come potrei fare senza la martina?? In qualche modo, inevitabilmente, farei, ma farei molto peggio.
COSMOPOLITE. Mi piace come aggettivo. Lo siamo davvero e per questo, non temere, partiremo.
C'è un'intera laurea prima, ma credo che con un po' di impegno, con qualche schiaffo che ci svegli e ci rammenti il nostro dovere/piacere, ce la potremo fare.
Son contenta di aver passato questo primo anno di infermieristica, un po' arrancando, un po' barcamenandomi tra un ostacolo e l'altro, tra un evento e l'altro, tra una persona e l'altra (!!), in bilico su una fune stretta stretta, come un giovane ed inesperto funambolo, che va avanti tra lo slancio e l'entusiasmo di fare ed imparare e la paura di cadere.
Cadere fa paura, fallire fa paura, vedere allontani persone amate fa paura, restare soli fa paura.
E infatti capita di tornare indietro, di ripensare alle proprie decisioni, di dire "ma forse non era poi così male…"
E invece dovremmo guardare dritto davanti a noi, vivere il presente per crearsi un futuro, staccandosi dal passato, sempre però conservandolo stretto vicino al nostro cuore.
È difficile andare avanti, sembra impossibile anche, ma è qualcosa che ci meritiamo… cose nuove, persone nuove, vite nuove.
Tu ti meriti qualcosa di più di un andrea che non ti capisce e non ti rende felice ed io mi merito (credo) di più di un ray che non mi capisce e non può rendermi felice.
E allora tu prova a salutare andrea "cia' cia' " , che io provo a salutare quell'altro "bye bye" e poi libere e felici (???) verso il nostro futuro.
Dobbiamo attivarci marti, stare attente, attive e vitali, anzi PIENE DI VITA, dobbiamo trovarci le nostre ragioni per essere felici, per alzarci la mattina, per intraprendere e terminare ogni giorno qualcosa.
Lo aspetto con tutto il cuore il NOSTRO viaggio e nel frattempo stringeremo i denti con qualche assaggino… e questo ci porta a febbraio, quando spero davvero riusciremo a fare un piccolo viaggetto, spero di trovare un buco tra tirocinio, esami e lezioni che mi consenta di partire. Naturalmente assieme a te!
Intanto vediamo un po' di rimuginare sulle possibile mete, che dovranno essere abbastanza vicine e possibilmente anche abbastanza economiche, qualche idea?!?!comunque l'importante non è dove andiamo… l'importante è andare, giusto?1?!
Tra meno di una settimana torni a casa, non conto i giorni e le ore, ma ugualmente non vedo l'ora di riabbracciarti. Bacio.

domenica 3 agosto 2008

Still Crazy

Shut me out completely,
That would not be such a sin.
Lock up every entry,
Make sure that there’s no way for me to get in
Won’t try to pry them open,
Never mind knock upon your doors.
Truth is that there’s no reason for me to even see your face anymore.
But I need you ears and I need them now I’ve got something to say,
I’m not here today to win you back just to remind you that.
Sure as the rain starts to fall,
Yes I’ll always remember you dear.
And though we don’t talk anymore.
I was crazy for you; yes I was crazy for you, that’s for sure.
Nothings ever easy, I think we both know that it’s true.
I was convinced you loved me, and I was pretty sure that I loved you too,
When was our final moment whats your favourite might have beens.
When was my fatal error that changed the way you thought of me ever since.
Cos I made you smile and I made you laugh, i made nice gestures and surprised you enough?
But I made you come, but I made you cry,
I wish this was true but I’m not gonna lie.
So sure as the rain starts to fall,
Yes I’ll always remember you close
And though we don’t touch anymore.
I was crazy for you; I’m still crazy for you, that’s for sure.
Still crazy for you, still crazy for you, still crazy for you

martedì 29 luglio 2008

La Lettera

"Domani è una lunga autostrada e il tramonto un punto lontano"

Finalmente eccomi qua rispondere alla tua piccola opera su "still searching".
Da quando l'hai postata hai risvegliato in me quel senso di inquietudine, slancio vitale, fibrillazione che questi giorni di noia e ordinarietà avevano messo a tacere. E beh..che dire..hai risvegliato la bestia!!! Mi hai commosso, sarò sincera.
Credo che la fine del percorso delle scuole dell'obbligo ci abbia messo per la prima volta, veramente, di fronte al mondo. Eppure abbiamo fatto le nostre esperienze di viaggio, d'amore (intense per quanto esigue), di amicizia che abbiamo provveduto a mettere avidamente da parte. Ma eravamo sempre immuni da decisioni indipendenti. Il liceo era il limite in cui ci muovevamo. E invece, dopo una mezzora di esame al pianoterra del liceo Russell-Newton ci siamo ritrovate in strada con un pezzo di carta in mano, l'estate davanti per un piacevole viaggio ed una decisione da prendere. E l'abbiamo presa. Un po per caso, per curiosità, disperazione(??)... Ed entrambe abbiamo avuto la fortuna di trovarci piu o meno bene come ambiente, e compagni.
Passano i mesi, gli esami (dati e non dati...eheh), qualche amore assurdo che ti scombussola l'esistenza e i programmi, passa aprile... Cominci a guardarti attorno e ti accorgi che ti stai solo lasciando trasportare dagli eventi, dagli impegni..
E' triste dirlo, ma sono annoiata. Non so bene dove porti questo passare del tempo. Ho sempre la sensazione di perdermi qualcosa (il che per me, come saprai, è l'apocalisse, considerato il triste fatto che riesco a perdere TUTTO). Scivola via il tempo. In una maniera agghiacciante. Per me sono giorni in meno della vita, non giorni in piu. Questa è grave come considerazione...
E hai ragione a parlare di ritmo. E'un ritmo pesante come un macigno questo. Non perche la nostra vita sia particolarmente intensa e travolgente. Proprio perche non lo è. Proprio perchè credevamo (o credo... te nn so) di dare una svolta alle nostre esistenze dopo il liceo. La "vita universitaria"...Me ne aveva parlato tanto bene mio cugino quando mi faceva lezione di guida "eh vedrai martina quando sarai all'universita...Altro che liceo...Metodi di studio e insegnamento diversi, piu affascinanti, tanta gente nuova, il tempo da gestire a modo tuo... E soprattutto le feste..."Quell'imbambito di cugino Alessandro aveva incensato la movida universitaria ripensando alle sue esperienze... E ti devo dire che mi aveva affascinato. Chi non lo sarebbe, a su di guardare improbabili telefilm americani, o semplicemente seguendo con lo sguardo il figo 23enne di turno che scende dal bus con la borsa a tracolla traboccante di libri...eheh
E invece eccoci qua. L'ambiente è diverso. E forse i fighi intriganti e le feste ci sono davvero... Ma il fatto è che noi non siamo cambiate. Forse è solo questione di tempo, prendere i ritmi giusti e godersela a pieno. Questione di tempo...
Silvia, il tempo scivola. Come ti ho detto tante volte, ho paura di svegliarmi e ritrovarmi 30enne. Non lo so perche mi spaventano questi 30 anni... Forse perche, se dio mi concede di trovare la sedia (cambiamento dell'ultimo minuto in seguito all'uscita dell'altra sera....ihih) gemella e un lavoro decente e appagante, cambiano le regole. E la spavalderia giovanile, ancora per poco libera da responsabilita piu grandi, va a farsi benedire.
Forse è solo una paura frutto degli ultimi eventi... Ti danno da pensare la notte. E dirti che puoi fare di piu. Che non è abbastanza come vivi. Non è dignitoso. Per la vita stessa...
Secondo me non ce la godiamo, silvia. Personalmente so quali sono i miei errori. Dove pecco. Il mio peggior difetto è la pigrizia (si..anche il ritardo..lo so...:) ). Dovrei saltare dal letto allegra e pimpante, e invece aspetto sempre che sia troppo tardi. E salto le lezioni, e non studio...
Silvia, non mi sento viva. Ma, per mia grande fortuna, SO quali sono le cose che mi fanno vibrare i polsi nella camicia. So cosa mi fa camminare con passo piu deciso, guardarmi attorno con occhi curiosi. Sono le cose per cui VALE LA PENA. E sulle quali bisogna contare.
Queste cose sono gli affetti, in generale, le amicizie piu care, sono la musica, i VIAGGI, le PERSONE, i CONTATTI UMANI. E' anche per questo che sono soddisfatta di aver scelto lingue. E'importante per me, comunicare, intermediare. Mi piace farmi capire... :)
Questo è quello che mi fa dire: vale la pena.
E allora sono queste le cose a cui devo puntare. Quelle che ti fanno sentire viva.
Credo che questo viaggio dobbiamo farlo silvia. Ci credo tanto. Davvero tanto. Ci potrebbero accusare di fuggire da noi stessi. E invece penso che qua non siamo noi stesse. Penso che, sapendo come sono, e immaginando come tu sia, abbiamo bisogno ogni tanto di camminare in strade diverse col naso all insu (e chissenefrega della merdaccia che sicuramente finira sotto le scarpe...). Perchè abbiamo bisogno del diverso. Perche per noi non è abbastanza quello che abbiamo qui. E soprattutto perche siamo COSMOPOLITE. E ci è insita la necessita fisiologica di sapere cosa c'è altrove, oltre i casermoni e i cani dell'osmannoro, oltre i centri commerciali, oltre Berlusconi.
E' fisiologico il bisogno di sentirsi newyorkesi, londinesi, parigine, scozzesi(...), serbe, ungheresi, russe, yemenite... Mai dimenticando da dove veniamo. Perche amo la mia citta, le sue peculiarita, la campagna e tutto quello, di bello e curioso, che è prettamente toscano, italiano.
Silvia, la laurea dobbiamo prenderla. Io voglio prenderla. Perche in qualche modo saprò riciclarla. E spero di essere utile a qualcuno, a molti, in futuro, per finalità sociali positive. So che avrò le mie difficoltà, i miei tempi, ma non voglio essere stigmatizzata per questo. Ognuno fa il suo percorso. E spero di portare a fondo il mio, in un modo o nell altro.
E poi viene New York. Ci devo tornare, per starci piu tempo. Per vivermela.
Ti dirò che mi hai spaventata l'altra sera quando mi hai parlato dei tuoi, legittimi, dubbi e ripensamenti. Lo so, non è niente di tragico però un po m'ha buttato giù..
Lo so silvia. So che non si puo dire di esser vive e vegete domani, figurati tra tre anni. Però posso permettermi di sognare. E new york nn mi sembra un sogno irrealizzabile.
Silvia, sognamo tanto. Di andar via, di viaggiare, di bazzicare in qualche caffè carino dove fanno ottime torte, e di GODERSELE. E lo voglio realizzare, al di la dei doveri, delle responsabilità del futuro. Perchè, PRIMA DI TUTTO, bisogna VIVERE.
Non ce lo dobbiamo scordare. Non è un discorso banale. Troppe brutte notizie ce lo rammentano. E non possiamo tirare avanti coi paraocchi. Dicendo: mi dispiace. Sono stimoli. Ci urlano che dobbiamo prender la vita in mano. E dargli un qualche senso. Per domani, certo. Ma soprattutto oggi.
Silvia ho paura che dimenticheremo di divertirci, di ridere spensierate. Ho paura che ci lasceremo troppo opprimere dagli impegni, dalle convenzioni.
Non sono discorsi campati in aria silvia. Lo so come sei te, hai i piedi ben piantati in terra a guardare la praticità, e il dovere. Ma ho davvero paura silvia, di dimenticare come si ride.
vabeh...
Il viaggio non bisogna farlo per forza a new york. Ma ci dobbiamo andare, per qualche mese. Non è IL viaggio. Possiamo prenderci un anno di "bona" e dividersi le mete. Niente è per forza. E la vita è lunga(?). L'opportunità di viaggio non finisce con Quel viaggio. Ricordati di conservare la libertà di tirar fuori la valigia che tieni sotto il letto, spolverarla, metterci quattro stracci, qualche libro e partire. E'una libertà importantissima.
Bene. Mo devo partire che mi ma' mi chiama a gran voce.
Ti voglio un gran bene, lo sai.
Quanto sopra sembrà solo un mucchio di belle parole. Puro idealismo. Chissa quanto manterrò vita natural durante di questi "programmi al caminetto"...
Però bisogno pur aver qualcosa in cui credere no? Un ottima variante rispetto a dio... :)
Vadoo!!
ti voglio beneeeeeeeee!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! non e lo scordare. sei una persona importante. Se dio vuole ce l'ho.
bacio 'tina

giovedì 17 luglio 2008

David Garrett

Marti, perdonami, ma non potevo non metterla!!! Hahahahahahhaha!!
Ormai sei fregata, è qui, in mostra e non ci puoi fare nulla!!!
E contieniti, mi raccomando. Ci vuole contegno!!
...

sabato 12 luglio 2008

Per la serie "non si finisce mai d'imparare"

...il concerto di Ligabue insegna l'importanza del deodorante... e come fare una simpatica e divertente figura di merda!!
Per tutti la Vale consiglia Naturando by Quotidiana. Efficacia provata e garantita!!!

giovedì 3 luglio 2008

Take me by the hand

If I were a flower growing wild and free
All I'd want is you to be my sweet honey bee.
And if I were a tree growing tall and greeen
All I'd want is you to shade me and be my leaves
All I want is you, will you be my bride
Take me by the hand and stand by my side
All I want is you, will you stay with me?
Hold me in your arms and sway me like the sea.
If you were a river in the mountains tall,
The rumble of your water would be my call.
If you were the winter, I know I'd be the snow
As long as you were with me, let the cold wind blow
All I want is you, will you be my bride
Take me by the hand and stand by my side
All I want is you, will you stay with me?
Hold me in your arms and sway me like the sea.
If you were a wink, I'd be a nod
If you were a seed, I'd be a pod.
If you were the floor, I'd wanna be the rug
And if you were a kiss, I know I'd be a hug
All I want is you, will you be my bride
Take me by the hand and stand by my side
All I want is you, will you stay with me?
Hold me in your arms and sway me like the sea.
If you were the wood, I'd be the fire.
If you were the love, I'd be the desire.
If you were a castle, I'd be your moat,
And if you were an ocean, I'd learn to float
All I want is you, will you be my bride
Take me by the hand and stand by my side
All I want is you, will you stay with me?
Hold me in your arms and sway me like the sea
.

(Barry Louis Polisar -- All I want is you)

martedì 1 luglio 2008

Il nostro tempo di partire... =)

Una promessa in un prato, una rosa un po' spennacchiata, un ponte e acqua, tanta acqua che si porta via una speranza...
Porta ancora un po' di pazienza, partiremo.

venerdì 27 giugno 2008

Mommy

Ore 19.21, anche la mari lo conferma: "ah, che fatica vivere".
Grande mamma.

Orizzonte

Di nuovo qui. Piena di pensieri, piena di voglia di fuggire.
Pian piano torna a formarsi quell'invisibile bolla di vuoto e passività che mi avvolge e mi estranea dalla realtà.
Ritmo.
Tirocinio, studio, studio, tirocinio. Dormire, vagare, ogni tanto uscire.
Ritmo.
Non mi piace questo ritmo. Toglie tanto e da poco.
Vorrei partire, andare a vivere un po' all'estero, magari studiare là, o lavoricchiare, tra persone sconosciute, nuove, senza pretese.
C'è un modo easy di vivere che non mi appartiene, ma che tanto potrebbe allontanare questi nuvoloni neri che mi sovrastano, carichi di pioggia.
Dov'è il sereno? Il sole? Il suo tepore?
Marti, ora come non mai salirei su quell'aereo alla ricerca di sogni e speranze.
Partiamo? Partiamo? Partiamo?
Come si può convivere con questa urgenza di partire e la triste consapevolezza che adesso è impossibile andar via?
Dove le troviamo le stelle, il romanticismo, la magia???
E' solo nostra questa urgenza? Me lo domando... Le persone qui attorno sembrano contente di stare al loro posto, gli basta o forse è ciò che vogliono.
A volte le invidio, ma allo stesso tempo odio e rifiuto l'idea di accontentarmi di ciò che in realtà non può bastarmi.
Dobbiamo parlar tanto pulciottino!! Un po' di discorsoni seri e profondi, "come ai vecchi tempi"! Sembravamo due vecchiette con una lunga vita alle spalle da raccontare e alla luce della quale trovare profonde e imponenti massime di vita.
Meglio delle "perriane" conversazioni al caminetto!!!
Uff... magari lo troveremo davvero il nostro tempo per partire...

lunedì 23 giugno 2008

Running away from me.

You know what's wrong with you, Miss Whoever-You-Are? You're chicken. You're afraid to stick out your chin and say, 'Okay, life's a fact.' People DO fall in love. People do belong to each other. Because that's the only chance anybody's got for real happiness. You call yourself a free spirit, a wild thing, yet you're terrified that somebody's gonna put you in a cage. Well, baby, you're already in a cage and you built it yourself. And it's not bound on the east by Somali Land or on the west by Tulip, Texas. It's everywhere you go. Because no matter where you run, you're always going to end up running into yourself.

giovedì 5 giugno 2008

When the day is long...

When the day is long and the night, the night is yours alone,
When you’re sure you’ve had enough of this life, well hang on.
Don’t let yourself go, everybody cries and everybody hurts sometimes.
Sometimes everything is wrong. Now it’s time to sing along.
When your day is night alone, (hold on, hold on)
If you feel like letting go, (hold on)
When you think you’ve had too much of this life, well hang on.
Everybody hurts. Take comfort in your friends.
Everybody hurts. Don’t throw your hand. Oh, no. Don’t throw your hand.
If you feel like you’re alone, no, no, no, you are not alone
If you’re on your own in this life, the days and nights are long,
When you think you’ve had too much of this life to hang on.
Well, everybody hurts sometimes,
Everybody cries. And everybody hurts sometimes.
And everybody hurts sometimes. So, hold on, hold on.
Hold on, hold on. Hold on, hold on. Hold on, hold on.
(Everybody hurts. R.E.M.)

mercoledì 4 giugno 2008

Here and there

Giornate piene e stancanti. Giornate che passano tra tirocinio, studio (ci proviamo!) e qualche pensiero che si fa strada di tanto in tanto e poi rifiuta di essere scacciato.
Everything has been so tiresome lately and well, my silly and obstinate mind doesn't allow me to move free here and there, it just remember me how everything is difficult and confused and silly.
I would like to leave, no matter where, no matter how, just leave and go. It would be wonderful to move free from place to place, without bonds, without thoughts, without the wish to be in a different place.
I'm messing everything and I know it, but it is the only way I can act now, with all this confusion in my mind. It is something not really comprehensible and actually nobody seems able to understand how I feel... But I'm in trap: I can't move on and I can't come back.
And the harder I try to ger rid of these chains, the harder they seems to tighten me.
I am so tired and life...
...life is a really bad joke.

martedì 3 giugno 2008

Time to leave

Oh oh oh, oh oh oh
I love you
Oh oh oh, oh oh oh
I love you
I do, I do
But I told her why we just can't make it
I want you still but just can't take it
The time has come we oughta break it
Someone has to pay the price
Oh oh oh, oh oh oh
It's over
Oh oh oh, oh oh oh
It's true, it's true
And I think of times we were together
As time went on it seemed forever
But times have changed
Now things are better
Someone had to pay the price
(Here today gone tomorrow - Rooney)

domenica 1 giugno 2008

"We're not going to protect this heart you have"

Ed è proprio quello che non si potrebbe che vorrei
ed è sempre quello che non si farebbe che farei
ed è come quello che non si direbbe che direi
quando dico che non è così il mondo che vorrei
Non si può sorvolare le montagne
non puoi andare dove vorresti andare.
Sai cosa c'è ogni cosa resta qui.
Qui si può solo piangere...
...e alla fine non si piange neanche più.
Ed è proprio quando arrivo li che già ritornerei
ed è sempre quando sono qui che io ripartirei
ed è come quello che non c'è che io rimpiangerei
quando penso che non è così il mondo che vorrei.
Non si può fare quello che si vuole
non si può spingere solo l'acceleratore.
Guarda un pò ci si deve accontentare.
Qui si può solo perdere...
....e alla fine non si perde neanche più

domenica 11 maggio 2008

Messaggio promozionale!

Per la mia adorata sorellina, che si diletta dilettandosi, invito tutte le persone di animo buono ad andare su questo link e votare la foto che compare... è necessario registrarsi, ma non ci vuole molto...
Consideratelo un gesto nobile!

sabato 10 maggio 2008

This years love had better last
Heaven knows it's high time
And I've been waiting on my own too long
But when you hold me like you do
It feels so right
I start to forget
How my heart gets torn
When that hurt gets thrown
Feeling like you can't go on
Turning circles when time again
It cuts like a knife oh yeah
If you love me got to know for sure
Cos it takes something more this time
Than sweet sweet lies
Before I open up my arms and fall
Losing all control
Every dream inside my soul
And when you kiss me
On that midnight street
Sweep me off my feet
Singing ain't this life so sweet
This years love had better last
This years love had better last
So who's to worry
If our hearts get torn
When that hurt gets thrown
Don't you know this life goes on?
And won't you kiss me
On that midnight street
Sweep me off my feet
Singing ain't this life so sweet
This years love had better last
This years love had better last
This years love had better last
This years love had better last
(This year's love by David Gray)

martedì 29 aprile 2008

Second life...

Esiste questa strana cosa chiamata Second Life: Seconda Vita.
Una nuova vita da costruirsi virtualmente, in cui ti trasformi in un avatar, personaggio virtuale ultra personalizzato, e in cui puoi tentare di vivere una nuova vita, magari facendo quelle cose che non avresti mai avuto il coraggio di fare nella vita reale.
Una realtà altra, in cui tutto è possibile.
E così puoi comprare un terreno, costruire una casa, metter su un'impresa e guadagnare guadagnare... il nuovo sogno: diventar ricchi virtualmente ed esserlo poi realmente.
E così con la stessa carta di credito che usi abitualmente, puoi fare aquisti anche nell'altro mondo, in cui il denaro si chiama Linden Dollar, ma può essere convertito in dollari reali.
Vinci la tua personale scommessa con la nuova vita, guadagni, ti arricchisci... oppure perdi tutto.
Per adulti e per bambini (ne esiste una versione teen per ragazzi dai 13 ai 18 anni), in versioni free o a pagamento, Second Life sembra essere il nuovo capriccio di una società insoddisfatta, di circa 7 milioni di persone che ne hanno già sperimentato il potere attrattivo.
Innocente o molto pericoloso?
Senza dubbio molto ambiguo. E discutibile.
Anche perchè qualcuno può a tal punto rifugiarsi in questo nuovo mondo da perder di vista quello reale. Non so, ma la cosa non mi piace.
Poi come molto cose, la loro "pericolosità" è in relazione all'uso che ne si fa, ma rimango molto molto dubbiosa. Anche se parlo da ignorante.
Non so, se qualcuno ne sa di più magari può aggingere qualcosa.

venerdì 25 aprile 2008

Domani

Tomorrow things are going to show their end... or maybe a new beginning.
I don't really know.
I've been happy to meet you again.
And I surely will miss you.
Goodbye.

mercoledì 23 aprile 2008

Parole parole parole...

"E' strano. Molto strano.
Parole scritte con leggerezza, parole senza senso e senza un reale perchè, parole che son state gettate lì per riempire un momento di noia. Parole fraintese.
Una storia immaginata ma inesistenete, frutto di fantasia e forse di paura.
Una storia che è reale solo nella tua mente, immaginata assecondando un impulso distruttivo, che non crea niente ma distrugge.
Distrugge un rapporto e distrugge due persone che si amano e non vogliono perdersi.
E allora perchè continuare a farsi del male? Perchè non credere alle sue parole, tanto sentite quanto sincere? Son sincere le sue parole. Sincere veramente. Come sincere sono due mani che tremano e due occhi arrossati. Non crederci se preferisci.
Sono odiata da una persona che non conosco e che non mi conosce, per una ragione che non esiste. Come è possibile? Me lo domando pure io.
E' strano.
Ma se solo volessi vedere la realtà vedresti una persona che si, vuole essergli amica, ma niente di più. Perchè quel più lo ha già riservato a qualcun altro.
Ad un altro che ha aspettato per due anni, ad un altro che ha seguito in su e giù per l'Italia. Roma, Firenze, Pisa, Lucca e Venezia. Ad un altro che dovrà molto probabilmente perdere, ma che non potrà comunque dimenticare.
E poi vedresti una persona che ti ama. E che non chiede altro che starti accanto.
Che cavolo vuole questa, penserai. Come si permette di parlare senza saper niente?
Odiami ancora di più. Non credermi.
Probabilmente succederà proprio questo. Ma mi sentivo in colpa per una colpa che non avevo commesso e avevo voglia di scrivere."

lunedì 21 aprile 2008

Molto instabile

Mi struggo pensando e ripensando a cose che non capisco.
Vorrei capire. Non ci riesco. Non ora, non qui, non con te che mi guardi ma non parli.
Dopo mesi e mesi torna l'impulso a scrivere, non è un bel segnale.
Non è un buon segnale affatto.
Ma non è qui che posso parlare, troppe persone possono spulciare tra pensieri estranei ed incomprensibili.
Voglio capire. Solo questo: capire.

martedì 15 aprile 2008

Instabile

Non andare... vai... Non restare...stai... Non parlare...
parlami di te...
Tu lo sai, io lo so, quanto vanno disperse,
trascinate dai giorni come piena di fiume
tante cose sembrate e credute diverse,
come un prato coperto a bitume.
Rimanere così, annaspare nel niente,
custodire i ricordi, carezzare le età;
è uno stallo o un rifiuto crudele e incosciente
del diritto alla felicità...
Se ci sei, cosa sei? Cosa pensi e perchè? Non lo so, non lo sai; siamo qui o lontani?
Esser tutto, un momento, ma dentro di te,
aver tutto, ma non il domani...
Non andare... vai.. Non restare...stai... Non parlare...
parlami di te...
Francesco Guccini "Canzone delle domande consuete"

giovedì 10 aprile 2008

Matematicamente!!

« Se qualcuno non riesce a capire quanto sia semplice la matematica, è soltanto perché non si rende ben conto di quanto sia complicata la vita. »
Matematica.
Per i più scienza incomprensibile e terrore adolescenziale, che richiama alla mente solamente lunghe ore passate davanti ad interminabili esercizi senza un senso o un nesso con la realtà.
La matematica non è apprezzata, difficilmente vien studiata e se pensiamo a come viene insegnata, non possiamo far altro che rimanere alquanto sconcertati.
Professori incapaci, alcuni, o annoiati, molti di più. Professori che hanno smesso di aver voglia di insegnare nello stesso istante in cui si son seduti dietro una cattedra. Forse il problema è questo. La passione richiama passione, e la noia? solo altra noia.
Diciamo che studenti e professori si spartiscono la colpa.
Forse ciò che non viene insegnato, probabilmente perchè nemmeno i professori la conoscono, è la vera essenza della matematica, il suo essere linguaggio tanto preciso e prezioso.
Questa idea sembra del tutto inconcepibile, per questo la più spontanea e probabile tra le reazioni possibili all'affermazione di un ragazzo di voler frequentare una facoltà come matematica è "Cooossaaa? ma sei pazzo?!?"
Naturale. La prospettiva che qualcuno scelga autonomamente di calarsi in altri cinque lunghissimi anni di matematica fa quasi rabbrividire... Qualcuno lo definirebbe masochismo.
E invece nel mondo della matimatica ci sono un sacco di cose da scoprire, persino divertenti. Il problema è che nessuno te le mostra, queste cose!
E allora, tanto per iniziare, è bene cominciare a cercarsele da soli... A questo proposito interessante può rivelarsi questo sito, che ho trovato e che sembra utile. Appunti, video, esercizi, test, giochi ed altro ancora a completa disposizione di tutti coloro che volessero farci un salto. E, ovviamente, non è l'unico nella rete a cercare una diversa strada per l'insegnamento, a tentare di fornire agli studenti una nuova spinta e un po' più di motivazione.
Anche questo può essere un modo per apprendere e dovrebbero averne maggiore consapevolezza sia gli studenti, sia gli insegnanti, troppo troppo restii ad aprirsi alle novità e alle intuizioni di alcuni.
Antica. La nostra scuola è sostanzialmente antica e rischia di diventare a breve decisamente anacronistica. Fuori tempo. Fuori tempo massimo.

Pubmed

Eccomi alle prese con un sito piuttosto interessante, Pubmed, in cui poter ricercare parola dopo parola un sacco di articoli e curiosità scientifiche. Unico deficit: è tutto in inglese!! Il che lo rende non proprio accessibile a tutti quelli a cui l’inglese non è stato insegnato decentemente... come succede spesso a noi italiani!!
Ho cominciato a giocare inserendo la parola anxiety, che è diventata poi anxiety attacks, anxiety attack in children, poi cambiato in anxiety attack somnambulism. Avendo ridotto sufficientemente il numero di risultati ho cominciato a spulciare tra i titoli degli articoli, ne ho aperti alcuni, poi altri, fino a quando tra i link correlati la mia attenzione non è stata catturata da un titolo: Sleepwalking, night terrors, and consciousness. Incuriosita ho aperto l’articolo e ho cominciato a leggere.
In 12 pazienti con accertata diagnosi di sonnambulismo o terrori notturni, lo studio si poneva come obiettivo il determinare personalità o caratteristiche psiconeurotiche in persone adulte che avessero questo tipo di disturbi notturni. Gli scienziati e i medici hanno trovato che le caratteristiche fisiologiche e psicologiche possono essere studiate in termini di dissociazione isterica, nella quale vengono meno la volontà e il senso di appartenenza delle proprie azioni. Il che contribuisce ad alimentare il dibattito riguardo alla natura del sonnambulismo, soprattutto se considerato in relazione agli aspetti forensi.
Parole:218

mercoledì 9 aprile 2008

Waiting for Godot...

In attesa.
Un'attesa che Beckett racconta incerta, senza scopo e senza fine.
Un'attesa in cui inganno il tempo, stracciandolo e perdendolo nel nulla di immagini, ricordi e sguardi lontani.

Scontato: ennesimo pomeggio perso.
Anche nell'attesa di uno stupido test di microbiologia, il mio tempo sembra scorrere incontrollato...
... son solo io che mi perdo nel niente?

venerdì 4 aprile 2008

Oroscopiamoci!

A prescindere dal fatto che tutti gli ordinari oroscopi sono privi di una qualche ragionevole verità e sono soltanto una bella "trappola per le allodole" che amano farsi influenzare da qualche superpotenza esterna, tra vati, oracoli, sibille e cartomanti che si affrontano a suon di astri, questo oroscopo merita proprio di essere letto. Se non altro per lasciarsi andare ad un bel sorriso...

lunedì 31 marzo 2008

Voglio Shakespeare!!

And why not death rather than living torment?
To die is to be banish'd from myself:
And Silvia is myself:banish'd from her
Is self from self: a deadly banishment!
What light is light, if Silvia be not seen?
What joy is joy, if Silvia be not by?
Unless it be to think that she is by
And feed upon the shadow of perfection
Except I be by Silvia in the night,
There is no music in the nightingale;
Unless I look on Silvia in the day,
There is no day for me to look upon;
She is my essence, and I leave to be
If I be not by her fair influence
foster'd, illumined, cherish'd, kept alive.

(William Shakespeare,
Two Gentlemen Of Verona. Atto III, scena I)

giovedì 20 marzo 2008

Americans

Circa tre settimane fa ero in treno, di ritono da una pulitissima, ma un po' spenta Trento. Vagavamo, io e mia sorella, tra i corridoi affollati, quando finamente abbiamo scovato due posticini in uno scompartimento miracolosamente sfuggito alla massa di chiassosi viaggiatori di ritorno dalla settimana bianca...
In quello scompartimento abbiamo conosciuto due ragazzi americani, Jimmy e Jeremy, due soldati dell'American Army a spasso per l'Europa e diretti a Firenze.
Abbiamo chiacchirato del più e del meno, di chi fossero, da dove venissero, cose così...
Dopo due missioni in Iraq di 15 e 13 mesi, avevano deciso di prendersi una vacanza... Francoforte, Monaco, Praga e Firenze... per poi far ritorno a casa, a Woshington DC.
Scivolando tra un argomento e l'altro, siam finiti a parlare di politica.
Politica e guerra.
La guerra... l'avevano vista, ma ne parlavano con una strana ed inaspettata leggerezza...
Jimmy ci ha lasciate per un attimo interdette... diceva esser stato più difficile "sopravvivere" ad una serata a base d'assenzio a Praga piutosto che alla guerra.
Jeremy raccontava e parlava con più serietà e intelligenza... rifletteva... trovava strano ed innaturale che durante le vere e proprie azioni di guerra fossero morti così pochi soldati, mentre durante l'opera di ricostruzione ne fossero stati ammazzati a migliaia.
5 anni dall'inizio della guerra e 4000 soldati americani uccisi.
I civili non erano nelle sue parole presenti.
In quelle parole non c'era però cattiveria, nè sete di sangue o brama di potere. No, affatto.
C'era qualcosa di diverso... c'era la reale convinzione di essere nel pieno diritto di trovarsi laggiù...
C'era la convinzione di star facendo un'opera nobile e generosa, di cui essere orgogliosi.
Accusava i media di raccontare solo gli aspetti truci e negativi del conflitto e del comportamento dell'esercito americano, senza prestar attenzione a ciò che di buono stavano facendo... come la ricostruzione di scuole e acquedotti...
Le sue parole mi hanno fatto venir la sensazione che quei due ragazzi, come tanti altri, non fossero altro che burattini, i cui fili erano mossi da qualcuno ben al di sopra di loro.
Gli abbiamo ricordato di Guantanamo Bay, di Abu Ghraib, gli abbiamo domandato se pensava che anche quello fosse giusto.
Ha risposto che non era giusto, ma che l'esercito americano era uno di quelli che i prigionieri li trattava meglio... che in molti paesi accadevano cose ben peggiori. Si, certo, ma può bastare questo a giustificarli?
C'era dell'altro nelle parole di quel ragazzone, c'era amarezza.
Ha detto che sarebbe stato bello viver in un mondo senza conflitti nè guerre, in cui tutti potessero star bene, in cui tutti avessero diritto a cure gratuite, ad un lavoro, a serenità. Ma ha anche detto che questa era pura utopia, che il mondo non era così.
Ovvio. Nessuno ha la pretesa di veder in un attimo trasformarsi il mondo in un piccolo paradiso felice. Nessuno ha la presunzione di pensare che in un momento tutte le persone si trasformino in esseri corretti e tolleranti, giusti ed onesti. No.
Ma avere la pretesa di indignarsi ed opporsi e rifiutare con tutto il proprio essere che un uomo venga torturato, picchiato, umiliato e spogliato di tutta la sua dignità, quello è possibile... quello è quasi un dovere.